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Intervista Post-Partita

Spalletti blinda David dopo Bodø: fiducia totale sul gol e sul carattere

La notte di Bodø: un gol che può cambiare la stagione

Nel gelo norvegese arriva il gol che può cambiare una stagione. Sul campo sintetico di Bodø, Jonathan David firma il 2-3 e regala alla Juventus di Luciano Spalletti i primi tre punti europei nella Champions League 2025/26. La rete nasce da una grande giocata di Kenan Yildiz e arriva subito dopo il pareggio su rigore dei padroni di casa, che aveva rimesso tutto in discussione.

È una partita dura, una vera battaglia sportiva, con la Juventus in svantaggio all’intervallo nonostante due occasioni nitidissime non sfruttate nel primo tempo. Nella ripresa il copione cambia: Lois Openda rompe il digiuno con il suo primo gol in maglia bianconera in Champions, riaprendo il confronto. Poi arriva il timbro di Weston McKennie, che completa il sorpasso e sembra indirizzare il match.

Il rigore trasformato dai norvegesi riporta però la gara in equilibrio, facendo ripiombare la squadra in quella condizione di apnea e delusione che aveva caratterizzato le ultime uscite europee. È in questo contesto che si accende la serata di David: l’attaccante canadese attacca l’area, approfitta della giocata di Yildiz e trova il gol di rapina del 2-3, definito liberatorio e propizio per il prosieguo della stagione.

Il successo interrompe una striscia di quattro partite senza vittorie in Champions League, porta la Juventus a quota 6 punti e pesa in modo significativo sul piano del morale, oltre che sulla classifica di un girone che, fino a questa trasferta, si era fatto complicato.

David decisivo e il valore del “gol di rapina”

La rete di David non è solo una questione statistica. Per la Juventus, e per lo stesso attaccante, rappresenta un punto di svolta tecnico e mentale. L’azione nasce in un momento in cui la squadra rischiava di subire nuovamente il contraccolpo psicologico, dopo il rigore del pareggio e le difficoltà recenti in campo europeo.

Il gol è il simbolo di una capacità ritrovata di restare dentro la partita, di reagire alla pressione e alle difficoltà ambientali: freddo intenso, campo sintetico, entusiasmo del pubblico e una situazione di classifica delicata, con la Juventus ferma a un solo punto prima della sfida. Il sigillo del numero nove bianconero rappresenta quindi un rilancio personale e collettivo, restituendo fiducia a un reparto offensivo che faticava a trovare continuità sotto porta.

La fiducia totale di Spalletti: il gol non basta, conta il lavoro

Nel dopogara, Luciano Spalletti non si limita a celebrare il risultato. Il tecnico difende il gruppo, sottolinea il carattere mostrato su un campo dove, nelle sue parole, «fanno fatica tutti» e insiste sul valore del cosiddetto lavoro sporco.

Parlando di Jonathan David è netto: «David lo sappiamo che ha qualità per fare gol, i numeri dicono quello». Un’affermazione che certifica la fiducia nei confronti del centravanti, ma che non si esaurisce nelle statistiche. Spalletti avverte infatti che i numeri, da soli, non sono sufficienti: «Se non pressi, se non fai rientri, la perdi questa».

Il tecnico lega il valore del gol alla prestazione complessiva. Sottolinea come, in partite definite «da sbattimento», con attacco e difesa a tutto campo, sia fondamentale mantenere i ritmi e restare mentalmente dentro la gara. È in questo contesto che inquadra la prova del canadese, giudicato bravo non solo per la conclusione vincente, ma per la capacità di farsi trovare pronto nel momento decisivo.

Per Spalletti, i numeri «nascono sul campo, non sulla scrivania»: il gol di Bodø vale perché è il risultato di pressing, rientri, disponibilità al sacrificio e partecipazione al gioco di squadra. Da qui la fiducia pubblica espressa nei confronti di David, considerato protagonista di un gesto tecnico che per un attaccante «è tutto», ma maturato dentro una prestazione all’altezza delle richieste.

Juventus con l’“osso in bocca”: svolta mentale e zona Playoff

Questa vittoria riporta la Juventus in piena zona Playoff e per Spalletti vale soprattutto come svolta mentale. Il tecnico parla apertamente di un «momento di difficoltà in tutti i sensi», di una squadra che «non esce libera dalle giocate» e che subisce una sorta di «cappa» esterna. Elementi che, nelle ultime settimane europee, avevano pesato sulla fluidità di gioco e sulla serenità del gruppo.

La trasferta di Bodø, tuttavia, sembra segnare un cambio di passo. Nel dopogara l’allenatore racconta di avere trovato nello spogliatoio volti più rilassati, una squadra che ha ritrovato il sorriso dopo una lunga astinenza di risultati positivi in Champions. Il successo sul campo sintetico norvegese diventa così un passaggio di crescita tecnica e mentale, oltre che un’iniezione di fiducia in vista delle prossime sfide europee.

Spalletti sintetizza il messaggio con un’immagine chiara: «Adesso che abbiamo l’osso in bocca non vogliamo mollarlo». Un’espressione che traduce in parole la richiesta alla sua squadra di mantenere, partita dopo partita, lo stesso livello di intensità, carattere, responsabilità e coraggio mostrato in Norvegia.

Con questi tre punti, la Juventus sale a quota 6 nel girone, interrompe una striscia negativa di quattro gare senza vittorie e si riposiziona in modo competitivo nella corsa alla qualificazione. La serata di Bodø, segnata dal gol decisivo di Jonathan David e dalle dichiarazioni di piena fiducia di Luciano Spalletti, resta così come una tappa che può incidere profondamente sul prosieguo della stagione europea bianconera.

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